Archivio per la categoria ‘Per Vimercate’
La crisi è selettiva
Pubblicato: 28 ottobre 2013 in Mondo, Per VimercateTag:alfredo somoza oltre la crisi, crisi Alcatel-Lucent, crisi high tech, crisi vimercatese, globalizzazione, governo del fare, Oltre la crisi, seconda ondata globalizzazione, silicon valley italiana, st.micron
Video Saluto per la chiusura della Campagna per le amministrative a Vimercate
Pubblicato: 12 Maggio 2011 in Per VimercateTag:amministrative 2011, sel vimercate
La Campagna volge al termine, ora parleranno le urne. Il mio saluto e ringraziamento a tutte le persone che hanno lavorato perché SEL sia conosciuta e riconosciuta dagli elettori di Vimercate.
Alfredo Somoza, capolista SEl, Comune di Vimercate
Appunti sulla campagna elettorale a Vimercate
Pubblicato: 8 Maggio 2011 in Per VimercateTag:alfredo somoza candidato, amministrative 2011, sel vimercate
Giornalisticamente parlando, la campagna per le amministrative che si conclude questa settimana a Vimercate è stata caratterizzata da un dato politico macroscopico: 3 dei 5 candidati presenti parlavano senza la minima cognizione di causa e un altro ancora enunciava principi sacrosanti che in buona parte sono già realtà, oppure si trovano nel programma della coalizione di centrosinistra che sostiene Paolo Brambilla per un secondo mandato. Per la destra-destra, Vimercate è una ” città in preda all’insicurezza”, da scongiurare riempiendola di telecamere e di nuovi vigili urbani mentre, per risolvere i problemi dei commercianti, la ricetta sarebbe quella di “eliminare il gratta e sosta che è così complesso che allontana i potenziali clienti dal centro” (!). Per la candidata centrista, la cosa più importante è “la centralità della persona”. Brava! Complimenti per la sintesi. Per il centro destra-leghista, bisogna “allontanare i questuanti dai semafori” , azione probabilmente copiata dal programma per Milano perché a Vimercate i semafori sono belli sgombri. Ovviamente, anche “no alla cementificazione”, che detto dal partito dei costruttori è tutto un programma, basti vedere la fine che hanno fatto i comuni da loro amministrati in Brianza o la solita Milano, governata dalla Giunta Moratti-Ligresti. Perla assoluta della campagna del centro-destra vimercatese è l’idea di fare diventare la nostra città “capitale della libertà religiosa”, intendendo con questo non la tutela dei diritti dei residenti non cattolici che non hanno un luogo di culto, come ad esempio i musulmani, ma dei “cristiani in Pakistan” (!). La Lega si è contraddistinta per la controinformazione demenziale, rappresentando Vimercate come una specie di periferia parigina ancora più degradata con sorci giganteschi che si arrampicano sui muri per andare a invadere le case dei cittadini terrorizzati e, ancora peggio, con l’impegno “a che non venga trasformato in Hotel per clandestini l’area ex-ospedale”. Se questo fatto clamoroso, che nessuno ha mai nemmeno immaginato avvenisse, gli unici che potrebbero ordinarlo sono il Ministro degli Interni, cioè il loro caro Bobo Maroni, e il Celeste Roberto Formigoni. Se non fosse una campagna vera, si potrebbe sospettare lo zampino di qualche autore di testi comici che ha voluto divertirsi. In realtà un comico è venuto in piazza Marconi “a suonarla ai politici”. Il noto Beppe Grillo ha sparato contro “la città fatta da svincoli autostradali” e caricato i suoi militanti con l’affermazione “che sicuramente il centro sinistra ha copiato il nostro programma elettorale”. Il candidato Sindaco della Lista 5 Stelle, dibattito dopo dibattito, ha invece arrivato a riconoscere che non soltanto “Vimercate è bella”, ma addirittura che è “stata ben governata”. Siccome nel loro programma si parla di sostenibilità, di tutela del verde, di partecipazione, tutti punti ben presenti nel programma del Centro Sinistra non si capisce il perché della corsa solitaria, oppure la si capisce soltanto per “ordini di scuderia” che ben poco hanno a che fare con Vimercate. Rimane il centrosinistra, che non soltanto ha governato senza crisi per 5 anni, ma che si presenta compatto a questo appuntamento. In campagna, Paolo Brambilla ha più volte illustrato quanto si è fatto e quanto si vuol continuare a fare. Senza sparate, demagogia, promesse mirabolanti, qualunquismo. Si è parlato con la Vimercate dei cittadini in ogni piazza, circolo e frazione. Si è concordato un programma di coalizione punto per punto e virgola per virgola senza usare nemmeno una volta il “copia-incolla” così caro agli altri candidati. Le forze del Centrosinistra sono indubbiamente per storia e radicamento le vere forze popolari di questo territorio perché sono attente a ogni aspetto della vita produttiva, delle questioni sociali, delle problematiche degli anziani, dei giovani, della cultura. Più di così sicuramente si può fare, soprattutto bisogna svernare vecchie convinzioni che rischiano di far diventare forze nate per far progredire la società in semplici amministratori e ripensare una e mille volte, insieme ai cittadini, le scelte in materia di gestione del territorio. La sinistra deve però fare anche sognare, identificare nuovi traguardi, nuove utopie. Noi di SEL crediamo che la riconversione a criteri di sostenibilità del nostro modello di consumo, la questione dei diritti civili e sociali uguali e garantiti per tutti, l’inventarsi nuovi lavori cogliendo le opportunità di un’economia sempre più globale, il cercare di dare nuovi contenuti alla democrazia attraverso la cittadinanza attiva e partecipata siano oggi un’utopia per la quale vale la pena di spendersi, utopia che serve proprio a indicarci l’orizzonte verso il quale camminare.
Agricoltura sostenibile, garanzia per il futuro del nostro territorio
Pubblicato: 5 Maggio 2011 in Per VimercateTag:agricoltura sostenibile, alfredo somoza, Amministrative 2011 vimercate, nuova PAC
Vivere e convivere
Pubblicato: 3 Maggio 2011 in Per VimercateTag:Amministrative 2011 vimercate, co housing, vivere e convivere
Co-housing, un concetto in inglese che possiamo tradurre come “co-residenza”, “comunità di vicinato”. Sono idee antiche che tornano prepotentemente a richiamare la radice del con-vivere, del vivere insieme agli altri, alla base dei raggruppamenti umani fin dai tempi del neolitico. Lo spirito di condivisione, certamente anche dettato dal bisogno, che c’era nelle vecchie cascine o nelle case di ringhiera è andato perso nella stratificazione moderna del vivere che razionalizza gli spazi e ignora la socialità. Oggi si può scegliere invece di costruire una comunità di vicinato scegliendo di farlo insieme ad altre persone con le quali si condividono principi ideali e stili di vita. Il co-housing, già presente a Vimercate, è anzitutto partecipazione, per decidere insieme il progetto di casa, i servizi comuni, l’impegno verso gli altri. Un modello che oggi coinvolge soprattutto i giovani, ma che può essere anche ideale per persone anziane autosufficienti rimaste sole. Il co-hauser sta attento al consumo energetico, agli impatti ambientali, immagina spazi comuni di socialità comunitaria e può anche prevedere, come a Vimercate, spazi per persone in difficoltà. Uno stile di vita sostenibile e solidale che ormai non si ferma soltanto alla scelta del cibo, ma che comincia a permeare l’intera esistenza delle famiglie. Per questo SEL a Vimercate sosterrà la tradizionale politica pubblica della casa a favore dei soggetti deboli, ma vuole anche incentivare e sostenere i cittadini che fanno scelte come quella di costruire in co-housing per una diffusione di principi ambientali e sociali che, se si moltiplicano, possono venire incontro ai nuovi bisogni della società non soltanto di tipo economico, ma anche di socializzazione e inclusione.
Vimercate comune policentrico
Pubblicato: 25 aprile 2011 in Per VimercateTag:città policentrica, frazioni, vimercate
Policentrico è ciò che ha più centri, com’è riportato sul vocabolario Treccani che cita ad esempio proprio la città policentrica. La nozione stessa di centralità può oggi riferirsi ai tradizionali centri storici delle città europee, intorno ai quali sono cresciuti gli insediamenti in successive espansioni, o ai centri, più o meno antichi e consolidati, di un territorio con diversi sedi di insediamento umano legati alla vocazione storica (zone agricole o commerciali), all’evoluzione del lavoro (centri direzionali o di attività industriali), allo svago (parchi naturali, impianti sportivi). E’ il caso di Vimercate e delle sue frazioni, ciascuna con una propria storia, profilo produttivo, dinamica abitativa. Molto diverso della realtà delle grandi metropoli, come ad esempio Milano, nelle quali la crescita della città industriale è stata un processo di omologazione-funzionalizzazione dello spazio gerarchicamente ordinato dal centro che ospita le funzioni amministrative, direzionali, economiche, culturali e che da nome e connotazione a tutto quello che ha intorno. Nelle periferie non si abita, si dorme: la stessa espressione di quartiere-dormitorio segnala questa condizione di vita residuale. Il rischio periferia esiste anche da noi, e questo accade perché le frazioni di Vimercate sono interessate dalle grandi opere di urbanistica (come Pedemontana), dal passaggio veicolare dai Comuni limitrofi, dalla concessione di permessi di insediamento per attività economiche ad alto rischio ambientale da parte dei comuni limitrofi. Le frazioni di Vimercate rivendicano con forza il diritto di offrire ai propri abitanti condizioni che consentano l’espressione e il soddisfacimento di momenti diversi della vita quotidiana, sia individuale che di relazione. Non si vuole che il centro delle frazioni sia soltanto, per la maggior parte degli abitanti, la propria casa, il proprio appartamento. Bisogna individuare in quelle stesse aree elementi materiali e simbolici che identificano una polarità e, nel gioco di specchi delle rappresentazioni mentali, consentano un’identificazione. Le frazioni non possono e non devono assolvere però tutte le funzioni tipiche della città. Sono centri urbani minori che devono riscoprire la loro identità e funzionalità nei confronti del centro e delle altre frazioni. E quali sono i punti irrinunciabili perché le frazioni continuino ad essere vivibili? Sicuramente il sistema di collegamenti con il resto del Comune e con i centri confinanti, i servizi al cittadino che, nella misura del realistico, devono sforzarsi per raggiungere gli abitanti delle frazioni che per motivi di età o di mobilità non possono rivolgersi sempre al centro. La cultura a Vimercate deve essere anch’essa ripensata n modo policentrico. Dopo il grande traguardo del MUST, luogo della memoria storica del territorio, la cultura degli spazi creativi e degli eventi, deve diffondersi anche nelle frazioni, non soltanto per venire incontro ai bisogni dei cittadini delle stesse, ma anche per incentivare gli altri a conoscerle e viverle. Altro ruolo possibile per le frazioni è quello di diventare i terminali di un’agricoltura rinnovata e sostenibile, che incentivi la costruzione di percorsi di filiera corta, risparmi il territorio da speculazioni future e possa creare nuova occupazione. Pensarsi come città policentrica e non come città e periferie fa parte di una cultura del vivere insieme in controtendenza che le grandi città fanno una grandissima fatica a mettere in pratica. A Vimercate è ancora possibile, basta non dimenticarci che la sua ricchezza è fatta anche dalla tradizione dei micro-territori che insieme concorrono a rendere il nostro Comune riconoscibile e riconosciuto.
Come sta la democrazia?
Pubblicato: 22 aprile 2011 in Per VimercateTag:alfredo somoza, esteri radio popolare, stato della democrazia
“La democrazia – sosteneva Sir Winston Churchill – è la peggior forma di governo, a
esclusione di tutti gli altri sistemi sperimentati finora”.
Fine della Storia, o fine delle ideologie del Novecento, è un fatto certo che oggi
le aspirazioni dei popoli della terra, praticamente senza eccezioni, passino
dal raggiungimento della democrazia, anche se talvolta viene definita con altri
nomi. Ma qual è lo stato di salute della democrazia laddove esiste?
continua nella rubrica “Gli appunti di Alfredo Somoza” del 14 aprile 2011 su esteri_14_04_2011 (Popolare Network)
Per una Vimercate solidale e partecipe
Pubblicato: 21 aprile 2011 in Per VimercateTag:amministrative 2011, partecipazione, vimercate
L’ultima trincea, ma anche la prima
Pubblicato: 19 aprile 2011 in Per VimercateTag:bilancio partecipativo, solidarietà, tagli ai comuni, ultima trincea, vimercate
I Comuni italiani sono oggi l’ultima trincea per i cittadini per quanto riguarda l’ascolto, l’attenzione, l’immediatezza nella comunicazione tra governante e governato. La politica nazionale è infatti sempre più lontana dalla quotidianità, dal vissuto e dai bisogni delle persone. E’ questo dato di fatto, amplificato e deformato dalla demagogia del “sono tutti uguali, tutti ladri, tutti morti” è veramente preoccupante. A questo punto le strade sono due, la scorciatoia populista e velleitaria dell’essere “contro tutti”, aspettando di raggiungere la massa critica del 51% per fare da soli (è questo è il succo della politica a “5 stelle”), oppure declinare i principi in politiche cercando di costruire alleanze che permettano realisticamente di applicarle. L’Italia in crisi non ha bisogno di voti “congelati”, di voti a perdere. Ogni elettore che si pone il problema della tutela dei beni comuni e del lavoro, del rispetto dell’ambiente e del bisogno innovazione, ha il diritto di potere scegliere una coalizione che su questi temi si impegni e abbia la possibilità di dimostrarlo nei fatti. Tutto il resto è cabaret, logiche di comunicazione di massa di stampo televisivo, in totale mancanza di rispetto per l’essere umano che c’è dietro qualsiasi avversario politico, anche il peggiore.
A Vimercate abbiamo costruito un programma di coalizione che è stato scritto parola per parola, discusso fin nelle virgole, commisurato alla volontà politica di ciascuna delle forze che sostengono Paolo Brambilla perché diventi un impegno di mandato nel caso si vinca. Il confronto con i programmi degli altri candidati a sindaco non è possibile. E non per motivi “ideologici”, ma perché si tratta in buona parte di programmi standard, presentati in altre parti dell’Italia e con brevi accenni a Vimercate. Addirittura ci sono volantini validi per tutta la Lombardia e programmi “stellati” che ignorano il percorso partecipativo della Città di Vimercate che, oltre a interessare il bilancio, ha accompagnato l’approvazione del PGT e la scelta del piano urbanistico per l’ex Ospedale-Cava Cantù con una vasta partecipazione dei cittadini. Scherzi di chi non conosce la città oppure scopiazzature di programmi destinati a quei comuni, tanti purtroppo, dove la partecipazione è ancora un miraggio.
Comuni come ultima trincea, ma anche come prima: la rigenerazione della politica può partire dal basso, dai territori, dalle politiche concrete, dal governare misurandosi quotidianamente con l’elettore. Questo ci insegna ad esempio l’esperienza meravigliosa del Partito dei Lavoratori di Lula, che prima di diventare governo nazionale per tre mandati successivi, è stato forza di governo municipale introducendo per la prima volta a Porto Alegre il bilancio partecipato che inaugurava un nuovo protagonismo dei cittadini che in quel caso erano a maggioranza poveri ed esclusi. Il futuro del centrosinistra passa oggi infatti dal sapere dimostrare, non per slogan ma con politiche nuove, che è possibile governare mantenendo alti i principi dell’etica e della solidarietà sociale. Facile a dirsi, difficile da fare e anzitutto possibile soltanto nel dialogo costruttivo tra le diverse culture della sinistra italiana. Il tempo delle divisioni deve essere definitivamente archiviato, oggi è tempo di uscire dalla trincea e di avanzare.
Esistono ancora differenze tra gli schieramenti politici?
Pubblicato: 17 aprile 2011 in Per VimercateTag:aministrative 2011, beppe grillo, destra e sinistra, grillini
Esistono ancora differenze tra gli schieramenti politici? Una domanda retorica alla quale i diversi demagoghi mediatici rispondono di solito negativamente. I programmi dei partiti spesso si equivalgono nella forma, nel linguaggio “politically correct” (oppure scorrect) e nelle promesse. C’è però una dimensione che fa ancora la differenza ed è quella dei principi che stanno alla base di un’azione di governo che miri alla coesione sociale e le politiche che li declinano. Lo slogan delle destre più gettonato negli ultimi anni è stato quello del “governo del fare”. Già, ma fare cosa? Andando a vedere i programmi dei due schieramenti che si presentano per governare Vimercate nei prossimi 5 anni, il centrosinistra uscente è riuscito nella sua esperienza di governo a non fare pesare sulle reti sociali, su chi aveva bisogno di sostegno, sulla cultura, sul territorio e sull’ambiente la crisi economica e i minori trasferimenti tra Stato e Enti locali. Ci sono stati anche momenti alti di partecipazione dei cittadini, come la discussione del PGT, che delinea e vincola lo sviluppo futuro di Vimercate e il dibattito pubblico sulla trasformazione urbanistica più importante dei prossimi anni (Area ex-Ospedale-Cava Cantù). Dal punto di vista dell’azione di governo, non si è temporeggiato, si è deciso. Ma il “fare” della Giunta di Vimercate è stato la traduzione in politiche di principi, come appunto quella della coesione sociale, che in linguaggio comune ha voluto dire mantenere saldi i legami all’interno della comunità non cedendo ai canti delle sirene che, attraverso la formula magica della dismissioni+privatizzazioni+tagli alla cultura e al sociale, confondono libertà con l’essere liberi di fare i propri interessi. Anche la logica della “sicurezza” come un valore, e quindi dell’investimento in telecamere e polizia come antidoto al disagio sociale, è stata e va declinata in politiche che riducano al minimo il rischio, per chi viene spinto ai margini della società, di delinquere. Gli Stati Uniti ci insegnano che la massima durezza, addirittura la pena di morte, a nulla vale quando una società è ingiusta, crea esclusione e genera violenza. Altra vittima della modernità è il territorio, risorsa fondamentale per il futuro di noi tutti sulla terra. Su questo c’è stato l’impegno, mantenuto, di ridurre il consumo di suolo collocando Vimercate tra i Comuni meno antropizzati della Brianza. Un territorio nel quale vivere, dal quale trarre il necessario per la sussistenza, ma che va rispettato nei suoi equilibri e bisogni. Un territorio ridotto soltanto a teatro della speculazione è foriero di disastri annunciati. La natura ha la memoria lunga e non perdona. Possiamo dirottare i fiumi, disboscare i pendii, continuare a costruire strade per le auto, ma queste scelte si pagano, spesso in modo tragico.
Oggi lo spartiacque tra forze progressiste e conservatrici passa proprio dal reinterpretare la questione sociale, nella tutela e valorizzazione sostenibile del territorio e nella chiarezza sull’equilibrio nel dialogo tra pubblico e privato, due dimensioni che devono convivere ciascuna nel proprio ambito specifico, senza che mai prevalga l’interesse del singolo su quello della comunità. La politica oggi è chiamata a mediare tra interessi che possono apparire contrapposti, ma che sono necessariamente complementari. Non deve essere considerato un tabù sostenere chi fa impresa e versa le sue tasse perché la sua attività, oltre a creare ricchezza, genera posti di lavoro e quindi coesione sociale. Il patto tra pubblico e privato deve essere però chiaro e trasparente. La premessa è il rispetto della legalità, dei diritti dei lavoratori, del progetto produttivo che arricchisca non solo la proprietà, ma anche il tessuto locale.
“Nessuno si senta solo” recita uno slogan del programma elettorale del centrosinistra a Vimercate, e questo è il nostro l’auspicio per tutti noi. La solitudine non è soltanto quella frutto del disagio sociale, ma anche quella dovuta al rendersi, volontaria o involontariamente, spettatore cieco e muto della costruzione del proprio futuro. Il nostro impegno con i vimercatesi è continuare e migliorare i canali della partecipazione alle principali scelte che riguardano il futuro del territorio e della società, perché Vimercate continui a dare un esempio concreto di come si possa convivere, costruire, aiutarsi, sognare il futuro. Insieme.
Alfredo Somoza
Capolista SEL – Comune di Vimercate