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 Corralito in spagnolo è il diminutivo di “corral”, il recinto dove si rinchiude il bestiame. Un recinto di solito circolare perché gli animali possano correre, ma senza uscire. In Argentina il corralito, applicato in economia, fu una trovata del’indimenticabile, per gli argentini, super Ministro dell’Economia Domingo Cavallo. L’uomo che prima con Menem e poi con De La Rua applicò fino in fondo la norme dettate dall’ortodossia neoliberale, svendendo ogni bene dello Stato e massacrando welfare, istruzione e politiche industriali. Il capolavoro di Cavallo fu però la parità tra il peso e il dollaro in rapporto uno a uno. Quando questo modello cominciò a mostrare la corda, soprattutto perché il peso dollarizzato spingeva fuori mercato l’export argentino e aveva privato lo Stato di una politica monetaria sovrana, iniziò la fuga di capitali verso altri paesi che Cavallo tentò di stoppare applicando appunto il “corralito“. Così il 1° dicembre 2001, a sorpresa, vengono bloccati i conti correnti e i depositi degli argentini autorizzando solo il ritiro di una cifra giornaliera di pochi dollari. Era l’inizio di una crisi che portava alla fuga  del Presidente De La Rua alla vigilia di Natale e al default del paese un mese dopo. I risparmiatori che avevano in banca un peso equivalente a un dollaro, riusciranno ad ottenere, alla fine delle restrizioni nel 2002, un dollaro ogni 3 pesos. I risparmiatori argentini avevano perso 2/3 del valore dei soldi sui conti correnti ai quali si aggiungeva la svalutazione del valore dei bond del Tesoro. Le somiglianze con quanto sta accadendo in Cipro sono tante, ma una la grande differenza. In Cipro, di notte e a sorpresa (sono sempre operazioni a banche chiuse), si sta decidendo di introdurre un prelievo forzoso sul risparmio. Si è deciso quindi di prolungare la chiusura delle banche e bloccare i bancomat (il corralito appunto) e nel frattempo si discute quale sarà il prelievo sui conti correnti e sui depositi attraverso una Patrimoniale obbligatoria e direttamente prelevata dallo Stato dai conti correnti. La differenza con la situazione argentina? Che essendo Cipro un paese dell’area euro non può svalutare la moneta né fallire, ma può solo aumentare la pressione fiscale o procedere con patrimoniali. I cittadini ciprioti non si troveranno come gli argentini con una moneta svalutata, ma con meno quantità di euro. Una differenza probabilmente deleteria per i risparmiatori, ma una bella differenza per l’economia del paese. Uno Stato fortemente indebitato che riesce a svalutare, e in casi estremi a fallire, riconoscendo solo una parte dei propri debiti, è già sulla strada di un possibile risanamento o comunque di un’effetto rimbalzo dovuto al deprezzamento. E’ quello che è successo con l’Argentina tra il 2003 e il 2011, con un’economia cresciuta a ritmi asiatici. Il Cipro, così come la Grecia, pagherà le conseguenze dell’aggiustamento strutturale senza potere mai seriamente intaccare lo stock del debito né avere un vantaggio comparativo per i propri servizi o merci. Il corralito cipriota diventa anche un modello che domani si potrebbe applicare in Italia (dove esiste già il precedente della “tassa per l’Europa” di Amato), Spagna, Portogallo, ma soprattutto è una misura senza futuro. Rigore senza crescita ed esproprio del risparmio  non fanno che allungare l’agonia di paesi che non sono in grado, senza svalutare o fallire, di affrontare la loro situazione debitoria. Gli esperti europei che durante la notte consigliano i governi di mettere in atto queste misure sanno perfettamente che sono mosse disperate, ma per ora, non avendo idee migliori, i costi della crisi continueranno a farli pagare agli stessi.

Buenos_Aires_-_Manifestación_contra_el_Corralito_-_20020206-17