Con la morte del colonnello Chavez si chiude una tappa significativa della storia dell’America Latina degli ultimi anni. Chavez è stato un primo attore tra le personalità emergenti della politica del subcontinente del dopo guerra fredda. Un personaggio che è riuscito paradossalmente a cambiare il suo paese attraverso le urne, dopo avere fallito con un colpo di stato. Un istrione in grado di parlare e di intrattenere per ore il popolo con il suo programma televisivo Alò Presidente.
Le radici culturali e politiche di Chavez, primo mulatto a presiedere il Venezuela, sono variegate e contraddittorie: da Salvador Allende a Madre Teresa di Calcutta, da Che Guevara a Simòn Bolivar senza dimenticare neppure Garibaldi. La furbizia politica del personaggio non dovrà però fare dimenticare alcuni capisaldi della sua gestione. Per la prima volta con Chavez i venezuelani hanno usufruito del ricavato della ricchezza petrolifera del paese. Con Chavez sono migliorate la sanità e l’educazione, per la prima volta erogate nei quartieri poveri. Il Venezuela di Chavez, da paese fallito è diventato protagonista sulla scena internazionale. Con Chavez Caracas è diventata una potenza regionale in grado di influenzare diversi paesi latinoamericani e l’OPEC, il cartello dei produttori di petrolio. Molto si potrà discutere sul colonnello, ma nessuno potrà mai mettere in discussione la sua correttezza democratica al momento del voto anche se lo stesso non si possa dire rispetto al trattamento riservato alla stampa a lui ostile. Ma soprattutto, nessuno potrà mai cancellarlo dalla storica foto insieme al brasiliano Lula e al argentino Kirchner quando decisero di andare avanti, uniti per la prima volta, per dire no agli Stati Uniti che volevano imporre l’accordo economico ALCA a tutta l’America Latina. Il non allineamento con le potenze occidentali, la ricerca di nuove sponde commerciali nei paesi arabi e africani, la costruzione di solidi legami con la Cina e le diverse intese regionali, hanno visto sempre tra i protagonisti Hugo Chavez, un personaggio amato e odiato, ma mai ignorato.
Alfredo Somoza per Popolare Network
Ti ho votato a vimercate nel mio seggio …. Pazienza
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